“Niente è mai deciso a priori”
Le persone mediocri devono sempre trovare una scusa al fatto che non ottengono i risultati. E allora avanti con la fiera delle banalità: colpa della sfortuna, delle stelle, del mio collega che è uno s*****o, di quella scelta che ho fatto quando avevo 10 anni e da 30 l’universo mi perseguita per farmela pagare. E via con puttanate di questo genere.
Alla fine la realtà è bene diversa: Ogni volta che proietti la causa del tuo insuccesso all’esterno stai compiendo un errore madornale; ogni volta che incolpi qualcuno gli stai dando un potere enorme che non si merita, e poi…Indovina? Ecco la tua profezia che si auto-avvera. Complimenti, questo è il modo migliore per metterti nel sacco da solo/a.
Ma succede solo nella vita privata?
Assolutamente no! Noi non siamo fatti a compartimenti stagni e tutto quello che pensiamo e facciamo nella vita di tutti i giorni a livello personale lo portiamo nella nostra vita lavorativa e professionale.
Ebbene sì, cadono in questa trappola anche gli imprenditori e i professionisti. Del resto anche noi siamo persone e dobbiamo decidere a chi dare il potere: sfortuna, stelle, collega, ecc…? Oppure diamo potere a noi stessi pagando il prezzo della RESPONSABILITA’?
Io ho scelto la “B”, ma ho anche deciso di avere un paracadute: si chiama “FARE LE COSE GIUSTE”. Parlando con imprenditori e professionisti sento ancora che molti credono che in automatico il “duro lavoro e la perseveranza li condurranno al successo”. Io invece credo che siano necessari, ma non sufficienti.
Ma quali sono le cose giuste in un’attività per TRASFORMARLA IN UN BUSINESS?Per fare le cose giuste, bisogna avere le informazioni giuste e porsi le domande giuste.
Eccoti allora le domande giuste che devi porti se vuoi trasformare la tua attività in un business.
1 . Quali sono i benefici concreti che offri ai tuoi clienti attraverso le tue soluzioni (prodotti/servizi)?
Come vedi stiamo parlando di benefici; potremmo parlare anche di problemi che risolvi o di vantaggi che porti al tuo potenziale cliente. Cosa manca in questo elenco? Le solite banalità: servizio a 360 gradi, servizio al cliente, qualità, ecc… Le persone acquistano solo a fronte di un beneficio, vantaggio o problema che credono di risolvere. Ma attenzione…non è sufficiente se a questo non aggiungiamo che devono anche essere messi (da te) nella condizione di poterlo comprendere
2. Chi fruirà dei miei servizi/prodotti?
Il punto da cui partire sono sempre i clienti a cui ti rivolgi. Non esiste: “Ci rivolgiamo a tutti”. Facciamo un esempio. Se hai un ristorante non puoi rispondere che i tuoi clienti sono tutti coloro che hanno una bocca. Il tuo locale com’è? Semplice, ricercato, elegante, fighetto? In base alla risposta che darai a questa domanda intuisci subito che se è un locale semplice, la persona fighetta o ricercata non si troverà a suo agio, anche se cucini divinamente. La tua offerta va costruita partendo dalle persone che vuoi attirare
3. Per quale motivo i tuoi clienti ti pagano?
La risposta immediata che ti potrebbe venire a questa domanda è: per avere il mio prodotto/servizio. Nahhhhh…risposta sbagliata. Tutti i clienti – persino tu quando sei cliente di qualcun altro – acquisti e scegli per assecondare o soddisfare un bisogno che senti. I motivi per i quali i clienti acquistano sono svariati: andiamo dall’esigenza di risolvere un problema, passando per il desiderio di ottenere un vantaggio, fino al fatto che acquistando quell’oggetto rimarcano a tutti il proprio status social attuale o che vogliono raggiungere. I tuoi clienti target, per quale di questi motivi acquistano i tuoi prodotti/servizi?
4. Come crei il tuo servizio/prodotto?
Non sto parlando solo delle materie prime, ma anche delle altre risorse che ti servono: risorse umane, realtà, partner, ecc… Oggi un elemento fondamentale riguarda il punto di partenza. Cosa intendo? I servizi/prodotti che in questo momento vendi come sono nati. Le strade sono 2:
- Ti sei alzato la mattina e hai pensato che quel prodotto/servizio serviva sul mercato
- Hai compreso che nel mercato esisteva un buco e che per coprirlo era necessario pensare ad un prodotto/servizio nuovo oppure (attento a quello che sto per dire ora) ad un modo nuovo di distribuire o erogare quel prodotto; oppure è emerso dall’analisi e dai test sui tuoi clienti target
Sai cosa ti dico: solo il secondo è giusto. E sai perché? Perché nasce da una necessità, bisogno, valore che qualcuno ha espresso
5. C’è qualcuno disposto a pagarlo?
Questa è una domanda sibillina. Infatti abbiamo appena detto che tu sei “uno di quelli bravi” e quindi hai creato o modificato il tuo servizio in base a quello che hai raccolto dal mercato o dai clienti. Perfetto! Ma stai attento, perché le persone hanno anche bisogni, necessità e problemi reali, ma per i quali non sono disposti a pagare per averli.
Il mio suggerimento è quello di muoverti in autonomia. Inizia a rispondere a queste domande, a metterti in discussione. Prova! E vedi cosa emerge.
Poi se hai bisogno di un METODO per trasformare la tua attività in un business la strada è già tracciata e il metodo è già definito e collaudato: si chiama REACH marketing strategico! Buon lavoro su queste 5 domande e…
Alla tua prosperità!